Quando si inizia un business, in qualunque settore, è fondamentale sapere quali saranno i costi che si dovranno affrontare. Solo dopo un’attenta analisi di tutte le voci, sarà possibile stilare un business plan che contenga delle previsioni di vendita e relativi costi. Se la differenza dei due è positiva il business può considerarsi profittevole e quindi vale la pena essere intrapreso.
Diversamente si dovrà riconsiderare il tutto cercando di capire se è possibile ritoccare alcune delle voci in modo tale che il risultato ci dica che vale la pena provarci.
Accade spesso che si sottovalutino o, peggio ancora, non si considerino alcune voci e ci si trovi a business avviato ad avere una marginalità molto bassa o addirittura inesistente (attività in perdita).
Per una corretta analisi dei costi è sempre consigliabile rivolgersi a qualche esperto che conosca ogni minimo dettaglio di spesa della vendita su Amazon.
Proviamo però, in poche righe, a capire quali siano i costi minimi da affrontare.
Facciamo una premessa, magari inutile, ma che è bene aver chiara: come considerare l’IVA.
Se siamo in presenza di regime forfettario, i valori di vendita andranno considerati al lordo in quanto l’IVA non si versa. Per contro, anche i costi dovranno considerare l’IVA. In particolare, l’acquisto del prodotto andrà calcolato con IVA e i costi di Amazon, la maggior parte dei quali sono senza IVA, andranno maggiorati della quota IVA.
Fatta questa premessa proviamo ad elencare una serie ci costi da considerare.
– Costo di acquisto del prodotto ed eventuale packaging
– Canone Amazon Pro (39,00€ + IVA) ed è un costo fisso che va applicato ogni mese indipendentemente dalle vendite.
– Commissione di segnalazione. E’ la commissione che Amazon si trattiene a fronte di una vendita. Varia dal 7% circa al 15,45% in base alla categoria prodotto.
– Costo di spedizione prodotto al cliente
– Se siamo in modalità FBA (fai riferimento a questo articolo per saperne di più: Amazon FBA o FBM, quale scegliere?) dovremmo considerare i costi di spedizione merce ai magazzini di Amazon e le spese di stoccaggio.
– Percentuale di reso. I resi sono un costo che può impattare anche in maniera importante sul fatturato. Un buon prodotto può avere una percentuale di reso intorno al 2-3% ma si può arrivare anche al 15% e oltre in alcune categorie
– Percentuale Amazon Account Manager. Se ti fai aiutare da un professionista, questo spesso viene pagato in percentuale sul fatturato lordo.
– Software a corredo. Ci sono alcuni software utili se non indispensabili che si devono utilizzare. Un esempio possono essere Zonwizard per la gestione contabile o Helium10 per le analisi.
– Campagne pubblicitarie PPC. Solitamente questa è la voce che grava di più e può avere anche importi molto importanti che possono incidere in maniera notevole sul fatturato. E’ sempre bene considerare una percentuale minima del 10% ma molto dipende dalla fase del business in cui siamo (lancio prodotto o prodotto a regime) e dalla categoria e quindi la concorrenza.
Queste sono le voci minime da considerare ma potrebbero essercene altre legate al vostro business. Per questo, il consiglio, è sempre di rivolgersi ad un professionista già dalla fase iniziale. Si potranno quindi analizzare tutte le voci e stilare un business plan il più coerente possibile con la realtà.